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Houston Rockets

Gli Houston Rockets sono una delle trenta squadre di pallacanestro che militano nel massimo campionato professionistico statunitense, la National Basketball Association. I colori principali sono il bianco, il rosso ed il nero, e l’allenatore attuale è Stephen Silas. I Rockets hanno vinto 8 titoi di division, 4 titoli di conference e 2 titoli NBA

Giocano al Toyota Center di Houston, in Texas. Nel Draft NBA del 1968 i Rockets selezionano come prima scelta l’ala grande Elvin Hayes, che avrebbe condotto la squadra alla prima apparizione play-off nella sua stagione di rookie. I Rockets non avevano ancora finito una stagione con un record vincente fino alla stagione 1976-77, quando hanno ottenuto Moses Malone come centro. Malone ha vinto due volte il premio MVP e ha portato Houston alla finale di conference nel suo primo anno con la squadra. Ha inoltre portato i Rockets nelle Finale NBA nel 1981, dove sono stati sconfitti in sei partite da parte dei Boston Celtics, guidati da Larry Bird e Kevin McHale.

Nel 1984 i Rockets scelsero Hakeem Olajuwon, che sarebbe stato accoppiato con Ralph Sampson (2,24 m), formando una delle più alte coppie di lunghi in NBA. Soprannominati “Torri Gemelle”, hanno guidato la squadra alle Finals NBA 1986 – la seconda comparsa NBA Finals nella storia della franchigia – dove Houston è stata nuovamente sconfitta dai Boston Celtics. I Rockets hanno continuato a raggiungere i playoff negli anni ottanta, ma non sono andati oltre il primo turno per diversi anni dopo un secondo turno contro i Seattle SuperSonics nel 1987. Rudy Tomjanovich divenne coach durante la stagione 1991-92, inaugurando il periodo di maggiore successo nella storia della franchigia. I Rockets guidati da Olajuwon sono andati alle finali del NBA del 1994 e hanno vinto il primo campionato della franchigia contro Patrick Ewing e i New York Knicks. La stagione successiva, i Rockets rinforzati da un altro All-Star, Clyde Drexler, si ripetono come campioni e spazzano 4-0 gli Orlando Magic del giovane Shaquille O’Neal e Penny Hardaway.

I Rockets hanno acquisito Charles Barkley nel 1996, ma la presenza di tre dei migliori cinquanta giocatori di tutti i tempi (Olajuwon, Drexler e Barkley) del NBA non era sufficiente a spingere Houston oltre le finali della conferenza occidentale. I componenti del trio, ormai invecchiati, hanno lasciato la squadra entro il 2001.

I Rockets, guidati da superstar come Tracy McGrady e Yao Ming, condussero la squadra a una buona regolar season, seguita da una insufficiente prestazione nei playoff, per via degli infortuni che colpirono proprio i due giocatori. Dopo l’abbandono di Yao nel 2011, i Rockets entrarono in un periodo di ricostruzione, smantellando completamente e riorganizzando il loro gioco. L’acquisizione del giocatore James Harden nel 2012 ha rilanciato i Rockets per il titolo di campioni, ma i Rockets non riuscirono mai ad arrivare alle Finals, e in particolare dal 2015 al 2019 persero ogni anno per colpa degli Warriors dei 3 titoli NBA in 5 anni. Sotto la guida di coach Mike D’Antoni, i Rockets si basarono esclusivamente sul tiro da 3 punti, e forzarono sempre gara 7 contro gli Warriors, ma senza mai batterli e senza mai raggiungere le Finals.

Oggi la squadra è in ricostruzione, dopo la partenza di Harden da Houston per andare ai Brooklyn Nets nel 2020, il passaggio di Russell Westbrook nello stesso anno, scambiato per Chris Paul, prima ai Rockets, e l’addio di Mike D’Antoni posero fine ai letali Rockets. Westbrook fu scambiato ai Wizards per John Wall che però è fuori da 2 anni per infortunio, e i baluardi della squadra sono Jalen Green, Kevin Porter Jr, Eric Gordon e Jae’Sean Tate.

 

 

NOTA: Il logo dei Rockets presente in miniatura NON E’ il logo ufficiale degli Houston Rockets